La Storia del Comune di Piasco
Il nome Piasco, secondo la maggior parte degli studiosi, trae origine dal nome del primo proprietario terriero ligure o romano, un certo Albius o Herpidius.
Il paese è di origine molto antica: abitato prima dai Liguri Vagienni e poi, dal III secolo a.C. dai Gallo-Celti provenienti dalla vicina Provenza.
Verso l’anno 170 a.C. viene occupato dai Romani che vi istituiscono una stazione doganale per l’esazione della "Quadragesima Galliarum", che corrispondeva al 2,50 per cento del valore delle merci in transito. Detta stazione era posta molto probabilmente o nei pressi di borgo S.Giacomo di S.Antonio o dell’attuale Comba Romana.
Alla caduta dell’impero passa di mano in mano finchè nel 770 viene inserito nel ducato Longobardo di Torino, venendosi a trovare ai confini coi domini Franchi.
Passa in seguito alla contea di Auriate.
Dopo varie vicissitudini viene ad essere ricompresso tra i possedimenti di Bonifacio del Vasto, padre dei marchesi di Saluzzo. A questo periodo (inizi del 900) risale la costruzione del primo castello.
Verso il 1200 i marchesi di Saluzzo acquisiscono il pieno potere sul territorio piaschese.
Durante il periodo aureo del marchesato saluzzese, il pittore Pietro da Saluzzo conosciuto anche come maestro del Villar, dipinge il vecchio pilone antistante la parrocchia di San Giovanni, l’abside di detta chiesa, la cappella di Sant’Anna, mentre altri affrescano Santa Brigida. Dagli inizi del 1400 è pure la chiesa di San Sebastiano, attuale municipio e il vicino campanile.
Il 21 Aprile 1479 il marchese Ludovico II approva gli statuti di Piasco, comprovati successivamente da Margherita di Foix il 1 febbraio 1517. Di tali statuti attualmente se ne ignora la sorte.
Con la decadenza del marchesato si apre un nuovo periodo di incertezze e torbidi il cui territorio piaschese passa più volte di mano finché non viene definitivamente assoggettato da casa Savoia e concesso in feudo ai Porporato.
Nel XVII secolo Piasco è coinvolto da guerre, saccheggi, distruzioni e nel 1630 da una terribile epidemia di peste.
Nel 1650 inizia la costruzione del castello nuovo, su progetto del Castellamonte, che si protrae sino alla fine del secolo.
Nel 1676 nell'allora Parrocchia di San Sebastiano, la comunità piaschese fa voto solenne di celebrare annualmente la festa di San Bernardo da Mentone alla sua cappella, per la conservazione dei frutti della terra. Tale voto verrà rinnovato nel 1708, 1900 e nel 1976.
In seguito al decreto di Carlo Emanuele IV di Savoia del 29.07.1797 che abolisce la feudalità, Paolo Eustachio Porporato diventa l’ultimo feudatario di Piasco.
Estinti i Porporato nel 1838, la successione passa per via femminile ai conti di Biandrate il cui casato termina nel 1916. La contessa Lidia di Biandrate sposa il marchese Antonio Raggi di Genova.
Il 18.01.1738 i vecchi statuti comunali vengono sostituiti dai bandi campestri, attualmente conservati all’archivio di Stato di Torino.
Il 22.03.1779 viene posta la prima pietra dell’attuale parrocchia sull’area del precedente mercato coperto e per la cui costruzione viene aperta fuori paese una monatera (fornace per la cottura dei mattoni).
La nuova chiesa in stile barocco è opera dell’architetto Bartolomeo Ricca di Savigliano e viene ultimata nel 1783.
Sul finire del ‘700 ed all’inizio dell’800 sorgono in paese imprese di maggiori dimensioni rispetto alle precedenti botteghe: tre filure, tre concerie, tre forni da calce, due mulini, un martinetto, una sega, una fucina, un troglio per le noci, varie cave di pietra…
Agli inizi del '900 oltre alle numerose cave di pietra, si impiantò a Piasco il cotonificio Wild e nuovi forni da calce.
Tra gli edifici d'importanza storica presenti nel comune possiamo ricordare il castello dei Porporato, la chiesa di Sant’Anna con affreschi del XVI secolo, il campanile del XV secolo, la cappella di Santa Brigida con abside romanica, la cappella di San Rocco con affreschi del 1534, la chiesa di San Giovanni del XVI secolo con affreschi e il vicino pilone con affreschi del XV secolo.
San Bernardo da Mentone o comunemente chiamato S.Bernardo del "vecchio" è la più alta cappella piaschese, posta a m. 1165 s.l.d.m. in comproprietà con Pagno.